giovedì 20 ottobre 2011

Giornata all'olive



Mario si avvicina un po’ mogio, ha in mano un grande secchio di plastica bianca, col manico in metallo, la camicia a quadri ed i jeans.

“34. M’ha ammazzatto 34 galline”

Nonna M., che tiene le galline piccole in collo e le carezza come fossero mici, lo guarda addolorata.

“La volpe?”

“Si, è entrata nel pollaio e me n’ha ammazzate 34. Ma come avrà fatto?”

Interviene Franco, figlio di Nonna M.

“Rampi’ano. Le volpi rampi’ano come fossero gatti, anche su una rete di 2 metri. Oppure ha scavato sotto”

“No no, sotto c’è il muretto. Avrà rampi’ato. Ora stanotte ci si mette lì col fucile”.

Nonna M. Dice la sua “Ma stanotte vedrai che un torna. Al massimo domani. Per oggi sarà a posto, con 34 galline”.

Siamo appena tornati dall’olive. Nonna M. non ha saputo resistere, nonostante i suoi 97 anni, dice che per lei era una festa andare all’olive, da giovane, ed è venuta. Ha un po’ aiutato, poi s’è messa nella Panda a dormire, ha girellato per il podere col bastone. Quando è arrivato il padrone del podere, aveva le scarpe. L’anno scorso si presentò senza, a piedi nudi sulla terra, e con un amico. Parlava della campagna, anzi campagna versus città. Pensai che era facile fare l’alternativo quando ciai i vaini. Come è anche facile fare l’anarchico quando il tu’ babbo è un industriale (“Ovo Sodo” docet). Quest’anno aveva sandali alla tedesca con calzini, e la donna in macchina. Un po’ meno alternativo insomma, un po’ più povero forse.

Ci siamo divertiti, i bimbi hanno concimato il campo, a pranzo mio nipote M. di anni 14 ha fatto un rutto clamoroso diventando l’idolo dei piccini e vanficando i nostri sforzi educativi sul tema.

2 commenti:

Henry Every ha detto...

Beati voi. Qua è tutto il giorno che diluvia..

Verosimile ha detto...

I rutti si possono fare anche se piove ;-)