Una decina di anni fa alcuni italiani emigrati in Australia si esprimevano con un curioso mix di italiano ed inglese, per cui “Jump the fence”, ovvero scavalco il cancello, diventava “Giampo la fensa”. Si poteva anche comprare la “bredda”, il pane, e “parcare la carra”, parcheggiare l’automobile. All’epoca lo trovai divertente.
I nostri capi parlano allo stesso modo. Usano una strana miscela di italiano ed inglese anche dove la lingua natia risulta più che sufficiente, per cui se devi chiedere un appuntamento ti suggeriscono di “buccare uno slot di tempo”, se qualcuno tende alla pigrizia e vive nello stato delle cose sta nella “comfort zone”, mentre i periodi di crescita economica sono i “rump up”. Chissà se parlano così anche a casa “Moglie, pusha la pasta che sto arrivando”, “Figlio, sei committato per il compito di domani?”, “Cara, poppo i tortelli che sono cotti”, e “Vado un attimo in bagno che mi escheip la pipì”.