lunedì 23 agosto 2010

Notte prima del rientro



Mi ritrovo come ogni anno travolta dalle vancanze estive, a farne un resoconto che ne tracci i lineamenti principali, visto che non ne ho avuto tempo prima. Stanotte, reduce dalla panzanella con cipolla rossa, dai fagioli, dal tonno e da mezzo melone fresco, è stata una notte bellica. Il tutto ha reso il rientro in ufficio ancora più tormentato, e nostalgico delle giornate al mare.
Comunque tutto bene. Insomma dopo le vacanze ci si rivede e si chiede “Come è andata?”. “Tutto bene”. Bel tempo, mangiato bene, divertiti. Con varie amenità. Avrei davvero voluto fami un piccolo tatuaggio col simbolo del Ju, ovvero della flessibilità, ma i corpi livornesi inorgogliti da disegni di ogni sorta, dimensione e colore, tanto che anche le nonne hanno il nome del nipote stampigliato sul braccio, mi hanni fatto passare la voglia. Davvero troppo, anche se talvolta interessante. Ho scoperto invece che a Piombino, 100Km più a sud nelle stessa provincia, usano le puppe rifatte. Rifatte grosse. Curioso il fenomeno della bidensità. Ovvero puppe sode, culo moscio. È un po’ come rompere un uovo, il giallo resta lì tondo e compatto, il resto si spande gelatinoso occupando lo spazio a disposizione. Prendete due uova crude, apritele su una sdraio una accanto all’altra, e l’effetto è il solito.
Poi; ho un sacco di amici o conoscenti che si separano, anche belle famiglie con figli piccoli. Il secondo flusso, la nuova ondata di single appesantiti da un pregresso familiare affettivo ed economico, un triste mix di situazioni e vissuto che a me sinceramente spaventa parecchio, e mi viene da pregare, come se fossi credente, come si fa quando si ha timore.
Ho rispolverato il tuffo alla militare per i bimbi ed i loro amichetti, abbiamo vissuto come campeggiatori per circa due mesi, vedendo casa solo per dormire, rincorrendo i panni stesi e fuggendo il ferro da stiro. Talvolta ho anche fatto ricorso alle lavatrici 40 gradi chiari e scuri tutto insieme.

“Effetto Venezia” la prima settimana d’agosto lungo i canali livornesi ha sempre il suo fascino; quest’anno ho assistito per la prima volta allo storico Palio dell’Antenna, e sono anche stata coinvolta nella stesura di una piccola intervista sulla specialità remiera della Scia, che uscirà la prossima estate in un giornalino dedicato al Palio livornese.
A Campiglia Marittima “Apriti Borgo” riscopre i sapori ed i colori di una Toscana antica; mio suocero ha passato la serata a salutare conoscenti ed amici di ogni età. A me è ovviamente venuta la casite, ma dovrei contare sui risparmi dei miei figli e sulle vendite dei vecchi giocattoli alle botteghine dei bagni per riuscire a comprare una cuccia per cani.

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