lunedì 14 giugno 2010

Quello che mi piace dei Mondiali


Le cene con gli amici. Ritrovarci tutti in una casa a mangiare una pizza o una pasta, prendere due birre, guardare la TV, urlare, dire qualche parolaccia, sdraiarsi per terra dalla gioia o dalla disperazione, fregarsene e chiacchierare con qualcuno che non vedi da molto, ridere. Ascoltare e cantare l’inno. Ascoltare gli inni delle altre nazioni.

Quello che ricordo dei Mondiali. I mondiali del ‘90, quando ho preso il diploma, ed ho sostenuto l’orale la mattina seguente alla sconfitta dell’Italia. Temevo il nervosismo dei prof., ma poi andò bene, a parte il gatto che poverino era morto nel cofano dell’auto che mi riportò a casa, il caldo, il puzzo del gatto morto. Baresi che piange. Baggio che piange. Ricordo meglio i pianti dei goal (preferisco i romanzi alle partite).

Quello che non mi piace dei Mondiali. I cortei di auto per la strada, i clacson, i motorini che corrono veloci con le bandiere, i ragazzi che gridano. Ho paura che qualcuno si faccia male.
Italia, non Italia. Quelli che non tifano Italia solo per essere originali o per fare i dispettosi. Io non tifo niente, ma quando vedo un bel ragazzo che corre mi commuovo.

3 commenti:

nemo ha detto...

Io quando vedo un bel ragazzo che corre lo inseguo.
Germaine

Verosimile ha detto...

Se lo prendi fammi sapere, facciamo a metà.

Paolino ha detto...

Anche io nel '90 ho dato la maturità... Ho dato l'orale la mattina della partita Italia Argentina... Ero tutto contento di potermi finalmente godere il resto dei mondiali senza pensieri... E Caniggia ci ha puniti (oppure Zenga ci ha traditi!!!).

Quest'anno, da scemo, ci credevo... Ci ho pure scommesso 15 euro con i colleghi!!!

Ma porca di quella troia!

Ciao!!!!!!!!!!

P.S.: sette e mezza un cazzall'otto è stupenda!