venerdì 19 dicembre 2008

Struggling

Mi trovo un po’ in difficoltà. Da una parte la ditta in cui lavoro, una multinazionale leader nel settore, mi esorta con uno dei soliti slogan al risparmio del denaro aziendale, ovvero ad una maggiore attenzione sulle spese di trasferta, o di rappresentanza, o di carta igienica. Una volta tanto mi trovo d’accordo, ovvero in vista di un periodo di crisi cerchiamo di risparmiare. Spero che questo riesca a salvare il nostro posto di lavoro. Dall’altra parte abbiamo un Presidente che, avvallato da un espertone di Economia comparso in un TG, ci esorta a spendere, sottolineando che se i consumatori smettono di comprare questo genera recessione, ed incolpando quindi anche un po’ noi di questa crisi. È come sa a uno con la diarrea si consigliasse “Smetti di cacare, vedrai che ti passa!”. Ora che non si pretenda che io risparmi i soldi aziendali e spenda i miei. Piuttosto che i nostri dirigenti parlino con i nostri politici e si mettano d’accordo, che con tutti questi padroni non si sa più a chi dare retta.
Comunque, io vengo da una famiglia “struggling”, cioè di quelle che si fanno il culo, in cui i figli riescono a laurearsi con grossi sacrifici dei genitori, di quelle senza raccomandazioni, che quando trovi lavoro non conosci nessun dirigente o amico di dirigente che porti avanti il tuo curriculum, quindi vieni assunto se sei bravo e se i raccomandati lasciano alcune posizioni disponibili, che quando compri una casa fai un bel mutuo ventennale o trentennale e incroci le dita sperando che tutto vada bene, che quando stai male ti rivolgi ad una struttura sanitaria pubblica e non una clinica, e quando scegli la scuola per i tuoi figli, scegli una scuola pubblica, e speri che funzioni.
Non mi lamento, in questi anni ho conosciuto donne vedove, ragazze madri, famiglie davvero disagiate. Non penso che queste persone continueranno a spendere solo perché glie lo dice il Silvio di turno.
Miei cari padroni, politici, industriali, ricconi, scendete per strada, vivete la vita, osservate la realtà, non siamo tutti veline con una sfilza di soldi ficcati nel culo da qualche calciatore arrapato…per fortuna.

2 commenti:

Spartacus ha detto...

Sono tornato spesso a visitare questo tuo post, in attesa che quel "0 commenti" vi sparisse da sotto.

Ci chiedono di risparmiare i soldi degli altri e di spendere i nostri.
Ci chiedono di non andare in pensione, ma poi ci espellono dal posto di lavoro appena possibile.
Disinnescano lo Statuto dei Lavoratori costruendo un futuro di precari.
Ci chiedono di investire i nostri risparmi nei loro yacht e poi pretendono i nostri soldi per salvare le banche.
Dirottano i soldi delle nostre tasse dalla scuola pubblica (dove mandiamo i nostri figli) alla scuola pubblica (dove mandano i loro), spacciandocela per riforma.

Non sopportavo quel "0 commenti" sotto al tuo post, ma forse, in effetti, non ne era necessario alcuno.

Un "tribolante"

Verosimile ha detto...

A volte scrivo cose di cui mi sento orgogliosa, ma nessuno commenta. A volte succede il contrario, dei pezzi insulsi che risvegliano critiche o grandi apprezzamenti. Evidentemente il mio metro non e' lo stesso degli altri. E va bene cosi'. Comunque ti ringrazio per il pensiero, un "0 commenti" in effetti non sta bene quando si tratta della nostra vita. Soprattutto quando e' una vita tribolante.