giovedì 14 agosto 2008

Ecologica

In pieno clima vacanziero mi sento di dover dare un messaggio ecologico. Forse mai come in questi giorni abbiamo l’occasione di stare in spiaggia, o su una splendida scogliera, nuotare nel mare blu o camminare per sentieri boscosi protetti da alberi secolari, oppure stenderci su un prato fresco ed assolato. Mantenere tutto questo è un nostro dovere ed un nostro diritto, ed è importante cercare nel nostro piccolo di preservare la natura. Mi vengono in mente alcune cose che possiamo e dobbiamo fare:
· Differenziare ciò che buttiamo (vetro, plastica, carta, lattine, organico), molto si può recuperare;
· Evitare gli sprechi (ad esempio di acqua, io uso l’acqua con cui lavo l’insalata per annaffiare le piante);
· Non lasciare mai rifiuti nell’ambiente, e se ve la sentite raccogliete quelli lasciati dagli altri;
· Non stampare su carta ciò che non serve stampare, e nel caso usare il fronte retro;
· Il retro bianco della carta scritta o stampata è un ottimo prendi appunti, ed i bambini possono disegnarci degli stupendi quadretti;
· Le borse di plastica non servono, costano ed inquinano, portate sempre con voi qualche borsa in cotone (si piegano ed occupano poco spazio) o comunque in tessuto lavabile per fare la spesa o per fare shopping, rifiutate tutte le borse di plastica che negozi o supermercati vi offrono;
· Una lavatrice ben carica di panni vi fa risparmiare e riduce i i consumi di energia ed acqua, lo stesso per la lavastoviglie;
· Evitare dove possibile l’uso di piatti, bicchieri o posate in plastica usa e getta (in generale evitare dove possibile l’usa e getta).
· Riutilizzare la carta da regalo, inoltre i fiocchi delle bomboniere sono dei bellissimi chiudi pacco.
· Le vecchie magliette sono ottime per spolverare.
· Non esageriamo con l’uso dei detersivi per la pulizia della casa, è inutile dispendioso inquinante. L’aceto ad esempio è validissimo per la cucina (toglie il calcare).
· I giocattoli di legno e senza bisogno di pile sono bellissimi!

Buone ferie.

3 commenti:

spina ha detto...

Mi viene solo in mente questa immagine ....
Un mio amico era andato a lavorare a Milano 10 anni fa. Li' facevano la raccolta differeziata gia' da tempo, qui era agli inizi.
Mi ha raccontato che una sera era seduto sgomento su una sedia con in mano un triangolino della confezione del latte e guardava impietrito 3 sacchetti ... carta? rifiuto umido? plastica? ... Alla fine credo lo abbia ingoiato !!

Spartacus ha detto...

La raccolta differenziata

Tor Bella Monaca, quartiere popolare ad Est di Roma, fine Agosto 2008


- A mà, che me dai n' artra fetta de cocommero? -
- A Cesaré, ma nun è che te farà male tutto 'sto cocommero? Te ne sei magnate dodici fette!! -
- E fallo magnà, a Nannarè, che tanto er cocommero è tutt' acqua. Sai che diceva mi nonna? Che cor cocommero ce magni, ce bevi e te ce lavi la faccia. Anzi, mo' che me ricordo, mi nonna metteva da parte puro le scorze, e poi le dava da magnà a li maiali. Aoh, nun buttava gnente, mi nonna! Ma mica perché era tirchia ... tutti facevano così, ar paese. Era ... come se dice... ah si, un retaggio de la guera. Capirai, m' ariccontava che quanno era pischella l' unica cosa abbondante era la miseria, e così se riuniveno fra regazzine e pe' ggioco facevano finta de cucinassela fritta, la miseria, co un contorno de ortica bollita, e poi se ne daveno un piatto ciascuna, e chiedevano sempre er bis, e così s'ammazzaveno de risate e nun penzavano alla fame che glie faceva venì li tuoni nello stommaco. La matina presto, poi, scennevano giù pe' la scarpata che stava sotto ar palazzo der signorotto der paese, quello che s'era subbito schierato co li fascisti e che perciò era l' unico che se la cavava bene, e annaveno a cercà in mezzo alla monnezza che la cammeriera buttava tutte le sere giù dalla finestra. Così ogni tanto raccapezzaveno du' patate mosce, un tubetto de conserva non spremuto fino in fondo, e quarche vorta pure quarche castagna secca, che er signorotto nun se le poteva magnà perché era rimasto quasi senza denti. Certo che ereno artri tempi, quelli, nun c'era mica bisogno de fà la riccorta differenziata. A quei tempi nun differenziavano gnente, se raccoglievano tutto, puro li barattoli vuoti de la passata de pommidoro, quelli da cinque chili, che poi li puliveno e li usavano come pentole pe' coce la polenta.

Sai che te dico? Pe' fortuna che noi vivemo oggi, che quei probblemi nun ce stanno più...be', o quasi. A proposito, hai visto che er novo sindaco de Roma ha vietato a li Rom de annà a frugà drento a li cassonetti de la monnezza? Io veramente nun ho capito che cazzo de fastidio glie daveno. Che poi ce stava quella coppietta giovane, quei sposini simpatici che arivaveno co' la bicicletta cor carello de la spesa legato dietro, che se facevano tutto er giro der quartiere a cercà er ferovecchio, li stracci, le bottije de prastica, te li ricordi? Che quanno l' incontrevamo ce dicevano sempre "Puonciorno!". Pora gente, mo' glianno levato pure quello, glianno levato. 'Sti stronzi, fanno caso a le cazzate e nun vedono li travi nell' occhi! Pe' fortuna che noi 'stamo bene, pe' fortuna. A proposito, a Nannarè, ma 'ndo l'hai comprate 'ste persiche? Ma nun lo vedi che so' tutte brutte, ammaccate. Cambia negozzio, damme retta!-

Un silenzio imbarazzato scende nella stanza. Nannarella, Cesaretto e Barbarella abbassano lo sguardo arrossendo.

- Aho, che c'è!? Che v'ho detto? Me volete dì che v'ha preso tutto a un tratto? Prima eravate tutti allegri ché ero aritornato a casa pe' le ferie, dopo tre mesi all' estero pe lavorà, e mò avete appeso quelle facce da funerale? Ma nun bastano tutti li sacrifici che famo, che mo' me devo paga' puro l' affitto pe' dormì e li sordi nun basteno più? Mo dovemo pure intristisse fra de noi?
Aho, ma me volete spiegà!? A Barbarè, dimmelo tu, che c'è a papà? -

- E' tutta corpa mia!! E' che ieri, quanno so' uscita, me sò fermata a vedé le vetrine der negozzio de giocattoli, e così ho fatto tardi pe' annà ar mercato. Cosi' quanno sò arivata, er marcato aveva già chiuso da un pezzo e la vecchia der piano de sopra s'era già pijata tutti li scarti migliori. Solo 'ste persiche ereno rimaste. Ma domani ciannamo tutti e quattro, eh papà? Domani arivamo appena hanno chiuso i banchi.
Così glie famo vedé noi, a quella vecchiaccia, come se fa la riccorta differenziata!!!-


P.S.
Chiedo scusa per l' intromissione nel tuo blog, ma ero un po' giu di morale.
Spartacus

Verosimile ha detto...

E' davvero un onore averti nel mio blog. Essere giu' di morale, penso sia normale adesso, ma non farti rubare anche il sorriso; la mi' nonna dice sempre che il diavolo (cio' che puo' capitare di brutto) un'e' mai brutto come lo si dipinge. Per la moglie di Zorro, cio' provato davvero, ma per ora niente. Nel caso ti faro' sapere.