Dopo il
tormentone sulla questione se unificare o meno le province di Pisa o Livorno, e
sul fatto di decidere quale delle due dovesse prevalere sull'altra, quale fosse
più grande o più antica o più prestigiosa per meritare questa supremazia,
quest’estate la stagione balneare si è aperta con l’incubo della “passarella”. Una
passarella che deve soddisfare la legge secondo cui “è fatto obbligo ai
titolari di concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito
per il raggiungimento della battigia antistante l'area compresa nella
concessione, anche al fine della balneazione”. Una passarella che permetta a
tutti di accedere gratuitamente al mare e rinfrescare le chiappe dalla calura
estiva.
Ovvio che tra i
livornesi la cosa non è passata senza polemiche e commenti: c’è chi si sente
preso per il culo perché paga l’abbonamento stagionale ai bagni ed a quelli che
entrano gratisse ni vorrebbe fare lo sgambetto, chi ha pensato di usufruire
della possibilità di una siusky in libertà, chi sostiene che n’importa una
sega, e chi s’è messo lì a vedere chi in effetti sarebbe entrato a sbafo.
I gestori degli
stabilimenti si sono adeguati alla procedura realizzando la passarella con
delle strisce colorate per terra a mo’ di guida dall’ingresso fino alla zona
predisposta al tuffo gratuito. Per cui sulla passeggiata di cemento s’è vista
pitturare una sottile linea blu colle frecce fino al mare, oppure gialla
tratteggiata, a seconda dei gusti insomma. Tanto che all’inizio i bagnanti
abitudinari guardavano di qui e di là prima di attraversare la striscia
colorata, un si sa mai che passi un bagnante gratuito a corsa per fa’ una bomba
e mi stenda; guai a percorrerla seguendo le frecce, a vorte mi scambiassero per
uno che un’ha pagato e mi vietassero di ca’a nei bagni dello stabilimento;
eppoi potrò tuffarmi anche io nell’area colorata per i bagnanti aggratis oppure
mi viene il contorno viola come nella vecchia pubblicità di prevenzione per
l’HIV?
Questi i profondi
dubbi con cui il bagnante labronico ha affrontato l’inizio della stagione
balneare, per poi accorgersi che invece di quell'accesso gratuito non ne
usufruisce quasi nessuno. E certo voi mette’ il gusto di arrivare via mare da
altri lidi senza farsi sgamare dai bagnini? Approdare gratis dopo una notata,
mezzo, e come un pirata beneficiare della struttura mostrando indifferenza e
innocenza? Stare quanto ti pare e poi levassi di ‘ulo a piacere? Ne va
dell’onore dello spirito cittadino, quello tipico nostro della beffa, dello
scherzo e della presa per il culo, quello che passa per le teste di Modì false,
per il Vernacoliere stesso e per i tuffi che più schizzano più son belli.
Altro sarebbe, invece,
fare la passarella nel bel mezzo di qualche prestigiosa villetta delle nostre
scogliere, quelle che perdavvero ti bloccano l’accesso la vista e la brezza del
mare per chilometri. Allora si che sarebbe una goduria percorrere la sottile
linea blu a fianco di qualche giardino padronale, molla’ un paio di scurreggine
nel frattempo, tuffarsi a militare, schizzà tutti i ricconi, e veni’ via belli
mezzi e sgocciolanti.
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