mercoledì 25 febbraio 2015

Un successo disumano

Mi sono chiesta spesso che cosa vuol dire avere successo.
Partiamo dalla definizione:

  1. Esito favorevole, buona riuscita, riconoscimento dei propri meriti, approvazione del proprio operato da parte di altri, favore pubblico.
  2. Opera, impresa, attività che ha conseguito risultati particolarmente felici. 
Quindi in pratica significa prefiggersi una meta, e se la si raggiunge abbiamo avuto successo. Ovvero se il mio sogno è aprire un piccolo ristorante in centro, e riesco a farlo, allora ho avuto successo. Se il mio scopo è tornare a camminare dopo un incidente, e riesco a farlo, allora ho avuto successo. Io vorrei restituire al concetto di successo questo significato, un significato umano, legato all'individuo ed alla persona.

Ma cosa pensate voi se qualcuno vi chiede se avete avuto successo? Pensate che una persona ha avuto successo:
  1. Se è diventata famosa.
  2. Se ha fatto carriera.
Ovvero il successo oggi è identificato esclusivamente nel favore del pubblico (il "mi piace" di faccialibro) o nei soldi/potere (ho fatto carriera, guadagno molto).
Eppure abbiamo esempi di molte persone celebri e quindi di successo, che poi si sono uccise, quindi non erano felici. Ovvero il valore esteriore di successo perde la sua valenza interiore di "successo emotivo", essere soddisfatti di se stessi, essere riusciti in una impresa personale. Rimane solo il lato esteriore, si scinde dalla persona che ha ottenuto quel successo, finisce per l'essere disumano e slegato dall'individuo. Insomma non lo aiuta, non lo arricchisce, non lo rafforza.

Credo che abbiamo perso il vero significato del successo.

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