La prima volta
ero incinta. No no, volevo dire, la prima volta che ho partecipato ad un Natale
in casa B ero già incinta del primo figlio.
Il salotto di
nonna M era pieno di gente in piedi che si salutava. Le donne sembravano tutte
uguali; ricciolute, more, alte. Il tavolo si stendeva lungo come una lingua dal
caminetto fino alla fine del salotto, e qualcuno era già seduto. Seguirono le
presentazioni di chi non conoscevo ancora, e ovviamente dimenticai tutti i nomi
e le parentele in meno di 30 secondi.
Una zia mi disse
“Quest’anno s’è fatto meno; l’anno scorso era avanzata troppa roba”.
Meno volevo dire
comunque partire dall'antipasto passare per tre primi di cui due di terra ed
uno di mare, arrivare all'arrosto all'agnello rosticciana salsicce e gamberoni,
guarniti con patate al forno ed un po’ di’insalata perché il verde ci stava
bene, giungere infine alla frutta fresca e secca e ad un quantitativo di dolci
da farsi venire il diabete solo a guardarli, finire con caffè e amaro.
Mi misero di fronte
a zio G. Zio G. Chiacchierò sempre, come tutti del resto. Ovvero tutti
chiacchieravano ad alta voce talvolta con la bocca piena e spesso con un
interlocutore dall'altra parte del tavolo. Zio G chiacchierò con me di politica
e di lavoro, muovendo spesso le braccia e le mani. Zio G anni prima aveva
subito un’operazione importante, e prima di essere ricoverato fece il giro
delle case di amici e parenti, raccogliendo foto di gruppo e saluti perché temeva che non avrebbe superato l’operazione. Poi divenne credente e praticante,
ed anche oggi va in chiesa ogni domenica forse per un segreto patto con Dio, ma
non ti parla mai di religione. La sua è una fede silenziosa. Del resto invece
si può parlare anche per ore. Ad un certo punto, forse per la gravidanza, o per
il cibo, o per il vociare, mi venne un sonno tremendo. Dissi “Scusate vado a
dormire” ed in effetti andai su in casa di mia suocera e dormii un’oretta. Nessuno
ci fece caso. Tornai giù da nonna M ed era tutto uguale a prima, tutti che parlavano
e mangiavano e gesticolavano.
Nel pomeriggio i bisnipoti
di nonna M...si perché nonna M che ormai ha 98 anni conta tre figli attorno ai
70, sei nipoti con rispettivi coniugi tra i 40 ed i 50, e circa 12 bisnipoti
tra i 6 ed i 26. Il che fa in tutto una trentina di persone.
Ovvio che i
bisnipoti nel pomeriggio, mentre i nipoti ed i figli di nonna M giocavano a carte e snocciolavano
mandarini, se ne andavano in giro dagli amici o fidanzati, almeno i più grandi.
I più piccoli fuori a giocare nella melma.
La sera, per
rinfrescarsi l’alito, pizza e schiacciata cotta nel forno a legna che sta fuori nell'aia Ed era questa la parte che preferivo.
Quest’anno niente
Natale da nonna M; le figlie hanno troppi acciacchi, i nipoti poco interesse,
per cui ognuno a casa sua. La lingua del caminetto resterà smontata in quattro
o cinque tavolacce senza tovaglia, e sarà tutto più ridotto; il cibo il rumore
le braccia che gesticolano.
Solo il caminetto
resterà acceso.
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