
Settimana all’insegna del passato. Sono partita da una capigliatura stile Caterina Caselli, passando da “Ma che freddo fa” di Nada perfettamente in linea con la stagione, per arrivare alle foto in bianco e nero delle gare remiere di Livorno. Dalla Scia fino al Palio Marinaro.
Trovo difficile gestire il passato. Meglio allora organizzare il presente o pensare al futuro. Sul futuro puoi immaginare tante belle cose, è ancora un libro bianco su cui disegnare a colori. Del passato, ho queste foto in bianco e nero, che vorrei parlassero, vorrei mi dicessero qualcosa sulle emozioni e sui sogni. Resto lì bloccata e cerco di raccogliere i pensieri degli anziani, o di chi c’era ed ha vissuto o conosciuto. Ne esce un minestrone che solitamente mi commuove, mi blocca sulle altre domande che vorrei fare o impressioni che vorrei comunicare. Allora lascio che siano gli occhi a parlare e che sia quel groppo alla gola ad esprimersi, lascio che un signore che ho appena conosciuto, ma che c’era e si ricorda, mi stringa la mano e mi dica “Terrò il tuo e-mail”, lascio che un altro sorrida perchè ha vissuto lì vicino a quel canale in bianco e nero, e che un altro che era, che è, amico di quelle persone si lasci trasportare da un aneddoto e me ne parli. Ne esco con un guazzabuglio di pensieri che non so neanche come buttare giù, per non essere patetica, per non essere inutile, per non essere disordinata. Certi ricordi sono difficili da tramandare quando li hai vissuti, figurati se non c’eri neanche. Trasmettere con le parole anni di vita sembra talvolta riduttivo. Non basterebbe neanche il Pensatoio di Albus Silente.