Ho buttato giù una classifica su quali sono secondo me le grandi cazzate della nostra società:
Secondo posto: la maionese light. Come fa un prodotto a base di OLIO e UOVA ad essere light lo sa solo la Weight Watchers;
Terzo posto: gli stivali estivi. Ti chiudono il piede fino al polpaccio e ti accompagnano nelle serate estive a trenta gradi coadiuvando la nascita di simpatici girini sotto l’alluce. Davvero un prodotto geniale.
Quarto posto: lo scordone. Alcune donne chiamano così il parto, sostenendo che la gioia che consegue dall’avere un figlio ti permette di dimenticare gli insopportabili dolori avuti durante il parto, gli squarti i punti le settimane passate in sala prenatale (e qui i racconti si perdono nell’immaginario femminile). Direi però che l’incapacità umana di riprovare il dolore fisico al suo solo ricordo ce lo fa, per così dire e per fortuna, dimenticare, e così anche ad esempio l’estrazione di un dente o un’unghia incarnita hanno lo stesso diritto di essere chiamati “lo scordone”.
E adesso, il primo posto spetta a…:
Primo posto: la ragazza dell’Epilady. Nonostante la pratica depilatoria estrattiva (ceretta, macchinette) provochi una sofferenza degna del Tribunale dell’Inquisizione, la ragazza dell’Epilady (o prodotti analoghi) appare nella pubblicità sorridente e soddisfatta, ed impugnando lo strumento come se fosse un vibratore, sembra quasi sul punto di raggiungere l’orgasmo. Beata lei.
Altro da aggiungere?
Secondo posto: la maionese light. Come fa un prodotto a base di OLIO e UOVA ad essere light lo sa solo la Weight Watchers;
Terzo posto: gli stivali estivi. Ti chiudono il piede fino al polpaccio e ti accompagnano nelle serate estive a trenta gradi coadiuvando la nascita di simpatici girini sotto l’alluce. Davvero un prodotto geniale.
Quarto posto: lo scordone. Alcune donne chiamano così il parto, sostenendo che la gioia che consegue dall’avere un figlio ti permette di dimenticare gli insopportabili dolori avuti durante il parto, gli squarti i punti le settimane passate in sala prenatale (e qui i racconti si perdono nell’immaginario femminile). Direi però che l’incapacità umana di riprovare il dolore fisico al suo solo ricordo ce lo fa, per così dire e per fortuna, dimenticare, e così anche ad esempio l’estrazione di un dente o un’unghia incarnita hanno lo stesso diritto di essere chiamati “lo scordone”.
E adesso, il primo posto spetta a…:
Primo posto: la ragazza dell’Epilady. Nonostante la pratica depilatoria estrattiva (ceretta, macchinette) provochi una sofferenza degna del Tribunale dell’Inquisizione, la ragazza dell’Epilady (o prodotti analoghi) appare nella pubblicità sorridente e soddisfatta, ed impugnando lo strumento come se fosse un vibratore, sembra quasi sul punto di raggiungere l’orgasmo. Beata lei.
Altro da aggiungere?