venerdì 1 febbraio 2008

La lucertola e la parietaria


C’era una volta una lucertola,
che viveva in una crepa nel muro di un piccolo giardino. Usciva solo per godersi un po’ di sole o per cacciare qualche insetto. In un angolo della stessa crepa, accolta da un pugno di terra, era nata una piccola parietaria ostinata.
In una tiepida giornata di maggio la lucertola uscì a scaldarsi al sole. Aveva piovuto per più di una settimana ed era davvero bello sentire quel tepore sulla pelle ancora fredda.
Immobile sotto la luce, la lucertola aprì sonnacchiosa un occhio e notò la parietaria abbarbicata in quell’angolo buio del giardino. “È un peccato che tu non possa godere di questo calore”, la apostrofò la lucertola, “farebbe sicuramente bene alle tue foglie scure”.
La parietaria restò lì perplessa a pensare alle parole della lucertola ed alla sua faccia soddisfatta sotto il sole, a quanto sarebbe stato bello stare alla luce, ed a come avrebbe potuto fare per raggiungerla.
Il giorno dopo il cielo era di nuovo limpido, la lucertola uscì dalla sua crepa, ma quando si voltò si accorse che la parietaria non era più nel solito angolo.
“Ehi!” sentì una voce che la chiamava da lontano, e cercando di seguirla vide nell’angolo opposto del giardino, già baciato dalla luce, un enorme sacco nero pieno di foglie secche e sterpaglie e, sopra a tutte, la parietaria orgogliosa e soddisfatta, con le foglie già un po’ avvizzite dal sole “hai visto, sono quassù e il sole mi scalda già da un’oretta!”.

Morale 1: Chi non risica non rosica.
Morale 2: Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quel che perde, ma non sa quel che trova.
Morale 3: La parietaria del vicino è sempre più verde.

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