giovedì 27 aprile 2017

Treno

A me piace prendere il treno. Non solo perchè il tempo del treno è un tempo mio, in cui leggo, guardo un film, lavoro, ma anche perchè sul treno vivo un po' della vita degli altri, incontro persone di tutti i tipi che dopo aver superato la fase di "coscienza del treno" si lasciano andare e ti regalano un po' di se' e della loro vita. Penso di farlo anche io, ovvero di parlare al telefono o di parlare con qualcun altro se non sono da sola sul treno, dimenticandomi che tutti possono ascoltarmi.
Invece di chiedere di parlare a bassa voce, dovrebbero chiedere di alzare il tono cosicché tutti i passeggeri possano farsi pacificamente gli affari degli altri e godersi il viaggio.
Ieri per esempio c'era una signora che parlava in dialetto stretto ed aveva l'ansia di aver sbagliato treno. Dopo aver accertato di essere sul treno giusto, aveva l'ansia di non scendere alla sua fermata e si è raccomandata col controllore affinché la venisse ad avvisare per farla scendere in tempo. Poi si è messa ad ascoltare i messaggi uozzap di suo nipote a tutto volume; sto povero bambino nemmeno sul divano lo facevano andare! Si sentiva una vocina dolce ed una decisa di mamma che diceva No non puoi salire sul divano. Infine ha registrato messaggi vocali uozzap per i suoi parenti, usando quindi il cellulare come un walkie-talkie, e risentendo le registrazioni a tutto volume, per essere sicura che non ci perdessimo una parola.
Quando è scesa ero un po' triste, ma al suo posto si è seduto un signore più giovane che si è tolto le scarpe, ha messo i piedi sulla poltroncina di fronte ed ha iniziato a mangiare una panino con le cipolle, con tante cipolle, con un campo di cipolle! Però parlava a voce troppo bassa, non si capiva nulla!

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