A volte la mattina dopo aver portato i figlioli a scuola passo dalla panetteria. Si, quella della commessa con le puppe grosse appoggiate sulla mensola per potersi allungare fino alla pizza rossa là infondo. Insomma prendo la pizza per la merenda, pago e poi vado di fronte dal macellaio. Il macellaio si chiama Ennio, che secondo me è azzeccatissimo per un macellaio. Stamattina Ennio è al cellulare e proprio non ha voglia di servire al banco. Mi fermo lì davanti, suono il campanello apposito sul bancone, ma niente. Comincio a contare; quando arrivo a 60 me ne vado. Nel frattempo la signora della panetteria si accorge delle mia attesa "Ennio ti movi ciai gente"
Niente.
Arriva un signore avrà quasi ottant'anni e comincia a suonare l'apposito campanello a ripetizione "Il mi' figliolo quando lo chiamo al cellulare e cià gente al negozio mi dice babbo ciò gente e butta giù no come questo qui"
Ennio non ne vuole sapere, ma neanche il signore anziano ha intenzione di demordere,e continua a suonare. Dalla vicina cassa del supermercato la cassiera irrompe "E basta con questo scampanellio di mattinata", e la panettiera "Dé, ma se un viene".
In tutto questo trambusto alla fine Ennio cede, l'anziano signore vince, ed io mi esprimo "Quel pezzo d'arrosto, grazie".
Dé.
Nessun commento:
Posta un commento